Fertilità femminile
La Nostra Salute
Noi donne nasciamo con un patrimonio prestabilito di ovuli che si riduce durante la vita fino ad esaurirsi verso l’età della menopausa. Il periodo di massima fertilità si colloca tra i 20 e i 30 anni e già verso i 32 avviene un primo calo ed un declino più rapido già verso i 37 fino ad arrivare in prossimità dello zero negli anni che precedono la menopausa che arriva mediamente verso i 50 anni. A ridurre la fertilità possono intervenire infezioni genitourinarie a volte sottovalutate, ma anche lo stile di vita si è visto essere un fattore determinante per la fertilità femminile ed anche per quella maschile. Un corretto stile di vita è il primo passo per mantenere o ritrovare la fertilità: ritmi sonno veglia, attività fisica all’aria aperta, rilassamento e momenti di pausa nella giornata, insieme a una sana alimentazione, evitando il fumo e l’alcol se non per uso occasionale.
Il peso corporeo svolge un ruolo di primaria importanza, non deve essere in eccesso ma nemmeno troppo basso. L’ideale è fare un controllo impedenziometrico da un nutrizionista perché il dato interessante non è tanto il peso, ma la percentuale di grasso che si stima non dovrebbe essere inferiore al 22% e non superiore al 30%. Se non avete questa possibilità potete calcolare voi stesse il BMI (rapporto peso/altezza) anche se è molto meno preciso. Misurate il vostro peso e la vostra altezza e utilizzate questa formuletta BMI = peso in kg : (altezza x altezza in metri). Se il numero risultante è compreso tra 18,5 (meglio 20) e 24,9 (meglio 23) vuol dire che siete normopeso, se il valore sarà inferiore significa che siete sottopeso, se è superiore siete in sovrappeso fino a 29,9 e dal 30 in poi si entra nella fascia dell’obesità che, ricordo, è una patologia ben diversa dal semplice sovrappeso.
Un’attenzione particolare va fatta nei confronti degli inquinanti perché i residui di sostanze chimiche presenti sugli alimenti agiscono come interferenti endocrini, e come dice la parola interferiscono sul sistema ormonale andando a interferire con la fertilità, ma anche con altre ghiandole come la tiroide, il pancreas, ecc.
Quali alimenti ci vengono in aiuto
Gli studiosi della prestigiosa Harvard medical school che hanno monitorato 18.000 donne verificando che vi è una relazione tra l’alimentazione e la fertilità. Gli studiosi di Harvard sottolineano come sia importante consumare carboidrati a basso impatto sulla glicemia, quindi evitare il più possibile zucchero e farine raffinate per orientarsi verso pasta e cereali integrali; ridurre il consumo di proteine animali prediligendo il pesce e le carni bianche (da consumare comunque non tutti i giorni) e ridurre o evitare le carni rosse. Noi donne italiane seguendo la Dieta Mediterranea già siamo avvantaggiate perché gli alimenti “giusti” suggeriti dagli studiosi sono quelli rappresentati dalla nostra piramide alimentare:
- il consumo di verdure a tutti i pasti abbondanti fornisce antiossidanti che proteggono gli ovociti
- i cereali integrali ed i legumi forniscono minerali come ferro, rame, zinco ed oligoelementi indispensabili per la fecondazione e l’impianto, inoltre hanno carboidrati a lento assorbimento
- Il consumo quotidiano di semi oleaginosi come mandorle, noci, nocciole, ecc. forniscono oltre ai minerali e agli oligoelementi, acidi grassi essenziali indispensabili per il processo di fecondazione e che mantengono bassi i processi infiammatori negli organi femminili favorendo la risalita e la fecondazione da parte degli spermatozoi.
Qualche spunto quotidiano per mantenere o ritrovare la fertilità
Al mattino con una colazione a base di frutta di stagione, semi oleosi, yogurt e cereali integrali in fiocchi senza zucchero aggiunto, merende a base di frutta fresca o disidratata e semi oleosi, pranzo con abbondanti verdure crude e cotte, una fonte proteica e cereali integrali di accompagnamento anche sotto forma di pane integrale panificato con pasta madre. A cena ancora verdure crude e cotte per accompagnare cereali e legumi. Il tutto condito con poco sale marino integrale, olio EVO e tante erbe aromatiche che arricchiscono i piatti di sostanze antinfiammatorie e importanti minerali e oligoelementi.
Integratori
Se tutto ciò non dovesse bastare si può ricorrere a qualche integratore, ma come sempre, anche se è la parte più difficile, prima dobbiamo intervenire sullo stile di vita e poi sugli eventuali integratori, che comunque vanno prescritti in modo personalizzato.
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