Glicemia alta a digiuno, quando il sangue è troppo dolce – e suona l’allarme
La Nostra Salute
Di cosa ti parlo in questo articolo:
- Scopri di avere la glicemia un po’ alta? Insulinoresistenza? Leggi l’articolo e affrontala al meglio!
- Capire se sei a rischio a facile: bastano bilancia e centimetro da sarto
- Alimentazione e un po’ di movimento sono i tuoi alleati per combattere iperglicemia, insulinoresistenza e diabete
- E i bambini sono a rischio?
Ogni tanto, i giornali lanciano l’allarme: il diabete di tipo 2 è sempre più diffuso e va aumentando, bisogna tenere d’occhio la glicemia a digiuno, che non sia troppo alta. Ohibò, non sarà mica il mio caso, si chiederà forse qualcuno. Per saperlo, bastano un paio di domande: l’ago della bilancia va verso l’alto? L’attività fisica è scarsina? Se le risposte sono sì, fuori il centimetro, misuriamoci il girovita all’altezza dell’ombelico: deve essere sotto i 94 cm per gli uomini e gli 80 per le donne. E se i valori sono superiori, meglio cominciare a informarsi sull’iperglicemia, perché il sovrappeso è una delle sue cause, insieme alla sedentarietà.
L’ABC dell’iperglicemia
Glicemia: concentrazione di glucosio nel sangue
Glucosio: zucchero nel sangue, nutriente essenziale di tutte le cellule, a partire da quelle cerebrali
ormoni che regolano la glicemia
Insulina: interviene per ridurla
Glucagone: interviene per alzarla
Uno zucchero utile, una volta tanto
Anzi, addirittura indispensabile: il glucosio nel sangue è la principale fonte di energia per le cellule dell’organismo, ed è addirittura indispensabile per il cervello e il sistema nervoso. Sempre che non sia troppo: misurati a digiuno, i valori della glicemia devono essere compresi tra 70 e 100 milligrammi al decilitro (mg/dl) (ma se vuoi un consiglio…non farle superare il 90!) Tra 101 e 125 mg/dl si parla già di prediabete: se tali valori si mantengono a lungo e arrivano a superare i 125 mg/dl, eccoci caduti nel diabete. Non è il caso di arrivarci: la glicemia alta può danneggiare cellule e organi, facilitando lo sviluppo di neuropatie, neuropatie e retinopatie, insieme a cardiopatie. I dati di Sorveglianza Passi 2023 ci dicono che, rispetto ai non diabetici, i diabetici soffrono in maggiore percentuale di ipertensione e ipercolesterolemia, tutti fattori di rischio cardiovascolari, superiore di 2-4 volte per i diabetici.
Benché il diabete 2 sia considerato una malattia della terza età, nemmeno i bambini ne sono esenti, secondo un ampio studio mondiale condotto su quasi 97.000 under 21 tra il 2012 e il 2021 e pubblicato a gennaio su Diabetologia, l’età media delle diagnosi è 13 anni, e nell’8% i casi riguardando bimbi sotto i 10 anni. E ammalarsi da bambini, avvertono gli studiosi, aumenta il rischio di brutte complicanze.
C’è solo una strada: tenere d’occhio l’iperglicemia e i suoi fattori di rischio. Infatti la glicemia alta non dà sempre segnali chiari, perciò passa spesso inosservata e intanto lavora su tutti gli organi, deteriorandoli. Se invece ci si accorgesse in tempo, si riuscirebbe ancora a invertire la rotta. Perché – ed ecco finalmente una buona notizia! – l’iperglicemia, e quindi il diabete, sono prevenibili.
A tavola!
Le fibre sono la chiave di volta della lotta contro l’iperglicemia, ma anche contro colesterolo, trigliceridi e obesità. Le troviamo in ortaggi, frutta, semi oleaginosi, cereali integrali e legumi – cinque alimenti base della dieta mediterranea. Le fibre sono sazianti, rallentano l’assorbimento dei nutrienti, favoriscono la regolazione della glicemia, soprattutto quella post-prandiale, riducono l’indice glicemico dei carboidrati. Questi cinque alimenti contengono però anche vitamine, minerali e antiossidanti, micronutrienti indispensabili per il benessere. La frutta contiene pure zuccheri semplici, per cui ne va limitato il consumo, soprattutto se molto zuccherina come fichi, uva e banane, e in particolare se già si è diabetici.
Completano il piatto un po’ di proteine animali o vegetali più concentrate come tofu o tempeh; preferibilmente non carne rossa, e comunque sempre prodotti di alta qualità. E per condire, olio evo, meglio se a crudo. Possono rientrare nella dieta anche semi oleosi e, ogni tanto, dolci casalinghi con poco miele o zucchero (preferibilmente di canna integrale o di palma), addolciti da frutta fresca e secca. Sono invece da evitare i prodotti trasformati in genere, gli zuccheri semplici dei dolci e dei cereali raffinati. In particolare, bisogna fare attenzione a non eccedere con carboidrati come pasta, pane, patate, grissini e pizza, evitando anche di associarli nello stesso pasto.
Buone abitudini di vita
Attività fisica regolare. È in grado di migliorare la sensibilità insulinica e il controllo glicemico, ma anche di influire positivamente sui parametri cardiovascolari e di mantenere un peso corporeo corretto. È importante dunque un impegno regolare, che preveda almeno tre giorni alla settimana di attività fisica aerobica di intensità moderata. Ma tutti i giorni bisogna cogliere ogni occasione per muoversi, per esempio preferendo le scale per un paio di piani, scendere dall’autobus una fermata prima, uscire in bici e perché no, fare un po’ di pulizie di casa!
No a fumo e alcol. Secondo i diabetologi, rispetto ai non fumatori, chi fuma ha un rischio maggiore del 44% di contrarre il diabete. A quanto pare, la nicotina è in grado di ridurre il rilascio di insulina da parte del pancreas. Senza contare che il fumo fa anche molti altri danni. Da parte sua l’alcol può complicare la regolazione glicemica, e chi beve troppo si ritrova con la glicemia alta.
Dormire bene. Secondo gli studi, l’insonnia cronica causa vari problemi di salute, e non ultimo può facilitare l’insorgenza del diabete. La mancanza di sonno influisce infatti sul metabolismo, favorendo l’insulino-resistenza e, con il tempo, danneggiando le cellule beta del pancreas, addette appunto al rilascio di insulina. Tutto a favore dell’iperglicemia, del rischio di diabete 2 e dell’obesità.
Un’altra buona notizia
Lo stile di vita non aiuta solo a prevenire iperglicemia e diabete, ma pure altre malattie come tumori e patologie cardiovascolari. Insomma, vale la pena provarci!
In pratica: una giornata tipo
- Colazione: Crema Budwig (clicca per la ricetta) e tè verde.
- Spuntino: frutta fresca o cotta e una manciatina di semi oleosi crudi.
- Pranzo: insalata di verdure crude di stagione, cavolo cappuccio in umido o zucca, uova sode o tofu o pesce accompagnato da riso integrale.
- Merenda: un frutto di stagione abbinata a yogurt naturale.
- Cena: insalata di verdure crude di stagione, fagioli all’uccelletto, broccoli alle mandorle, pane integrale a pasta acida.
A quali sintomi fare attenzione
Ipoglicemia: valori e sintomi | Iperglicemia: valori e sintomi |
Valori: < 70 mg/dl | Valori: 100-125 mg/dl |
Debolezza | Stanchezza e malessere generali |
Pallore, tremore | Aumento della sete |
Forte sudorazione | Aumento della diuresi |
Ansia, irritabilità | Dimagrimento involontario |
Mal di testa | Possibile aumento dell’appetito |
Fame | Dolori addominali |
Difficoltà di concentrazione, confusione, visione offuscata nei casi gravi | Confusione mentale e perdita di conoscenza nei casi gravi |
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