Gastrite
La Nostra Salute
È uno dei mali del nostro secolo, lo stomaco spesso diventa il parafulmine delle situazioni stressanti, secondo la Medicina Tradizionale Cinese (MTC) scarichiamo sullo stomaco l’eccesso di ansia e preoccupazione che non riusciamo a elaborare e si producono indecisione e pensieri tormentati. Questi aspetti emotivi insieme alle cattive abitudini alimentari portano ad alterare la produzione dei succhi gastrici che se in eccesso porterà alla classica gastrite infiammatoria che può diventare erosiva, se in difetto porterà alla gastrite atrofica. Qui ci occuperemo delle abitudini alimentari per la gastrite dovuta all’eccesso di acidità.
Come difendersi dall’acidità
Per contrastare l’acidità gastrica istintivamente si tende a mangiare più spesso o bere un bel bicchiere di latte, questa abitudine tiene lo stomaco sempre in lavoro ed è dannosa sul lungo termine, ma dà sollievo sull’immediato. Dal punto di vista della medicina ufficiale vengono utilizzati dei farmaci antiacidi, che hanno il compito di ridurre drasticamente la produzione di acido cloridrico. L’utilizzo prolungato di questi farmaci è stato correlato con il ridotto assorbimento della vitamina B12 (molto importante per la formazione dei globuli rossi e delle cellule del sistema nervoso, la sua carenza è correlata anche alla comparsa di demenza senile) e sembrano essere correlati anche all’aumento del rischio di fratture per ridotto assorbimento del calcio.
Quindi, fin dove possibile, meglio ricorrere a interventi naturali.
Con delle buone abitudini alimentari possiamo fare molto. Tra gli alimenti amici dello stomaco troviamo il riso (semintegrale o integrale), le verdure a foglia verde, il cavolo cappuccio (che contiene s-metil metionina, una sostanza dalle comprovate proprietà cicatrizzanti), la carota e la zucca per il loro elevato contenuto di vitamina A, un ottimo antinfiammatorio della mucosa gastrica e intestinale.
Aprire i pasti con una terrina di verdura cruda aiuta a ridurre l’acidità gastrica durante il pasto. Ottima anche la frutta, soprattutto la mela e l’albicocca. Attenzione invece al consumo di carni rosse e i formaggi stagionati, compreso il parmigiano, che richiedono una maggior produzione di acidità da parte dello stomaco, da evitare come la peste i fritti e i soffritti perché le sostanze prodotte durante l’ossidazione dell’olio sono come carta vetrata sulla mucosa dello stomaco.
Attenzione infine alle solanacee. Pomodoro e melanzane possono aumentare l’acidità, i peperoni spesso risultano “pesanti” da digerire, mentre le patate tamponano l’acidità ma possono farla aumentare a distanza di qualche ora.
Vanno bene le erbe aromatiche come rosmarino e salvia, meno bene le spezie e soprattutto da evitare il pepe.
Infine non dimenticatevi l’acqua! Bere lontano dai pasti acqua con qualche goccia di limone aiuta a togliere l’acidità, ma se il limone è troppo potrebbe darvi fastidio.
Invece il fumo (attivo e passivo) ha un’azione irritante diretta sulla mucosa gastrica; attenzione all’azione subdola dello zucchero! Questa sostanza crea fermentazioni acide nello stomaco e il loro effetto si manifesta al pasto successivo. Può capitare quindi che se a colazione abbiamo consumato zucchero mangiando la frutta a metà mattina o la verdura a pranzo si scateni l’inferno nello stomaco…ma a causa dell’ambiente acido creato dallo zucchero.
Ricordatevi di respirare!
Lo stomaco, come tutti gli organi interni, hanno bisogno del massaggio eseguito dalla respirazione profonda per funzionare in modo corretto e per non favorire il ristagno di acidità e di gas. Anche il movimento, le passeggiate o l’attività fisica leggera aiutano la digestione, mentre l’attività intensa la contrasta.
Helicobacter pylori
E quando siamo in presenza dell’Helicobacter pylori? La medicina ufficiale fin qui è ricorsa all’uso di antibiotici, spesso anche molto potenti, ma la tendenza sta cambiando perché in realtà questo batterio è un ospite naturale del nostro stomaco e la sua presenza è utile perché aiuta a regolare la produzione dell’acido cloridrico. I problemi insorgono come sempre, quando prende il sopravvento. Ultimamente sono in studio degli interventi con integratori di fermenti lattici che avrebbero lo scopo di riportare l’equilibrio. L’eradicazione dell’Helicobacter sembra avere anche delle conseguenze a lungo termine come ad esempio la maggior predisposizione all’obesità per un ridotto senso di sazietà. Oltre ai fermenti lattici vi sono delle sostanze che sembrano avere un ruolo protettivo (quindi preventivo, non curativo) nei confronti di quest’infezione sono: vitamine (A, C, E), β-carotene, selenio e flavonoidi contenuti in mele, mirtilli, cipolle, vino rosso, tè verde e nero.
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