Autoimmunità
La Nostra Salute
Negli ultimi decenni si è riscontrato un progressivo aumento delle patologie autoimmuni nella popolazione e colpiscono in prevalenza le donne (75% dei casi) probabilmente per l’assetto ormonale femminile che porta mensilmente, durante il ciclo, e in particolari momenti della vita a delle vere e proprie ondate infiammatorie sostenute dagli estrogeni il cui effetto è ben rappresentato dalla frase: “il vento degli estrogeni soffia sul fuoco della malattia“.
Si conoscono un po’meno di un centinaio di malattie autoimmuni e il denominatore comune è l’innescarsi di una risposta anomala del sistema immunitario in cui il sistema immunitario inizia ad aggredire e distruggere un tessuto dell’organismo…un po’ come se in un campionato di calcio i giocatori della squadra per cui tenete iniziassero a fare solo autogol.
Le vere cause dell’autoimmunità ancora non si conoscono. Si sa che esiste una base genetica e sono quindi malattie familiari, ereditabili. Ma, come sappiamo, la genetica non è tutto, per fortuna non ci ammaliamo di tutte le malattie scritte nel nostro genoma. Subentrano quindi aspetti riguardanti lo stile di vita, l’ambiente e la gestione delle emozioni.
Come prevenire le malattie autoimmuni
Per quanto riguarda lo stile di vita, un’alimentazione mediterranea, come vedremo tra poco, contiene molti fattori preventivi e di equilibrio per il sistema immunitario, anche l’attività fisica moderata svolge un’azione immunomodulante quindi aiuta il sistema immunitario a combattere i veri nemici e non le cellule del proprio organismo. Imparare a gestire le emozioni attraverso momenti di pausa durante le giornate, pratiche come lo yoga, il tai chi, la preghiera e la meditazione, aiutano a mantenere in equilibrio il sistema immunitario. Infine l’abitudine al fumo, il tabagismo, è stato correlato alla comparsa dell’artrite reumatoide.
Tra i sospettati vi sono gli inquinanti, dai residui di sostanze chimiche nel nostro cibo, alle sostanze presenti nell’acqua, nell’aria come il PM10 o ancor più il PM 2,5, le nanoplastiche e tutto quel cocktail di sostanze che entra nel nostro corpo quotidianamente da diverse porte di ingresso: intestino, pelle, vie respiratorie. Vista la diffusione ormai ubiquitaria di queste sostanze e visto l’effetto sinergico e cumulativo delle loro azioni, il consiglio è quello di ridurne l’apporto almeno dove si può, consumando alimenti provenienti da agricoltura e allevamenti che non fanno uso di sostanze chimiche, passare del tempo, magari un giorno o due alla settimana in ambienti con l’aria più pulita di quella della città, in mezzo al verde, se possibile in quota.
Ruolo del Microbiota
Un altro aspetto di fondamentale importanza riguarda il microbiota intestinale, ma anche quello di tutte le altre nostre superfici (respiratorie, genitali). Il microbiota è composto da una popolazione mista e numerosa di batteri, virus e funghi. Quando questa popolazione è in equilibrio la parte di batteri chiamati simbionti, è ben rappresentata e stimola il sistema immunitario in modo da renderlo equilibrato e forte per combattere eventuali virus o batteri patogeni. Quando invece il microbiota viene indebolito si riduce il numero di simbionti e aumentano i patobionti, microrganismi che possono diventare anche patogeni (come Candida o Clostridium) e producono sostanze che mandano in confusione il sistema immunitario mettendo le basi per l’innesco delle malattie autoimmuni.
Il microbiota dipende anche dall’ambiente in cui viviamo, infatti alcuni studi hanno rilevato che le persone che vivono a ridosso di ambienti ricchi di biodiversità come i boschi, molto ricchi di microrganismi, grazie alla migrazione dei microrganismi dalle piante all’intestino, hanno una probabilità ridotta di malattie autoimmuni.
Un fattore predisponente è l’uso prolungato o frequente di antibiotici proprio per la loro caratteristica di eliminare oltre ai batteri patogeni, quindi che ci hanno fatto ammalare, anche molti batteri simbionti, che rinforzano il sistema immunitario.
A volte la malattia autoimmune può comparire dopo un evento stressante, sia dal punto di vista emotivo (lutto, separazione, malattie di familiari, licenziamento ecc.) ma anche in conseguenza di malattie virali come una “banale” influenza, in questo caso si dice che il virus ha fatto da “innesco”, proprio come se il nostro sistema immunitario fosse stato una bomba pronta a esplodere e il virus l’avesse attivata.
Dopo la comparsa di una malattia autoimmune purtroppo è più facile che se ne presentino altre, si dice che solitamente vanno in tripletta. È un po’ un effetto domino, il sistema immunitario è ormai incanalato in una brutta strada ed è più facile che combini ulteriori guai.
Con l’alimentazione possiamo fare molto
Prima di tutto lavorare in prevenzione, ma anche quando la patologia è conclamata, assicurandoci tutti i giorni quegli alimenti che favoriscono la crescita dei microrganismi amici: i simbionti. Questo lo facciamo consumando quotidianamente frutta, almeno 2, verdura, almeno 3 meglio 4 etti, ricchi di fibre solubili di cui questi microrganismi vanno ghiotti; cereali integrali e legumi che introducono minerali, vitamine e fibre importanti per la digestione e il transito intestinale; alimenti ricchi di omega 3 come i semi di lino, appena macinati o sotto forma di olio, noci, semi di zucca e altri alimenti con grassi buoni come le mandorle, l’avocado e i pesci pescati.
Poi possiamo inserire alimenti con batteri lattici vivi come yogurt, kefir, crauti, pane con pasta madre, giardiniere lattofermentate, ecc. Questi alimenti apportano quelle sostanze che i microrganismi amici producono nel nostro intestino e che regolano il sistema immunitario verso una risposta equilibrata.
Quando la malattia si è già fatta strada
Prima di tutto bisogna combattere il progredire dell’infiammazione, buttare acqua sull’incendio. Considerate che una delle molecole coinvolte nella progressione delle infiammazioni è l’insulina che aumenta dopo aver mangiato (carboidrati ma anche proteine!), questo è uno dei motivi per cui il digiuno ha un’azione antinfiammatoria. Una delle prime regole quindi sarà mangiare poco, fare piccoli pasti. E poi mantenersi o ritornare al peso normale perché le cellule del nostro grasso corporeo producono sostanze proinfiammatorie, quindi come gocce di benzina che cadono sul fuoco dell’infiammazione, già seguire le indicazioni della dieta mediterranea aiuta a ritornare al peso forma. Altri suggerimenti per contenere l’infiammazione sono:
- Evitare lo zucchero, ridurre o eliminare le farine raffinate (per evitare i picchi di insulina)
- Fibre ad ogni pasto per regolarità intestinale e la salute del microbiota
- Ridurre il consumo di glutine, perché è una sostanza che può iperstimolare il sistema immunitario, ma non eliminarlo perché andremmo ad impoverire la varietà del microbiota intestinale
- Aumentare omega 3, ridurre l’acido linoleico e eliminare i grassi trans scegliendo proteine vegetali come legumi e semi oleosi, riducendo il consumo di carni bianche a favore del pesce pescato, mangiando solo occasionalmente carni rosse; inoltre attenzione alle cotture, evitando la griglia e le dorature al forno, preferendo il cartoccio, vapore e le cotture in umido.
- Particolare attenzione va rivolta ai latticini perché le loro proteine stimolano la produzione di insulina da parte del pancreas.
- Se non ci sono impedimenti fisici, muoversi tutti i giorni
- Aiutare l’intestino a ridurre l’infiammazione e la permeabilità con specifici integratori a base di piante e lattobacilli
- Ridurre il sale
- Utilizzare curcuma, zenzero, rosmarino e le altre piante ad azione antinfiammatoria.
In ogni caso, se la patologia è già conclamata, meglio seguire un programma personalizzato.
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