Digiuno intermittente

La Nostra Salute

Il digiuno è una pratica che ha origini molto lontane ed era un’abitudine consolidata nelle epoche passate.

Già alcuni popoli primitivi digiunavano per disintossicarsi e guarire dalle malattie, altri con motivazioni spirituali, per purificarsi e avvicinarsi al divino.

Altri tipi di digiuno, che sono passati alla storia, sono i digiuni praticati nell’antica Grecia, per incoraggiare l’intelligenza, il ragionamento filosofico e stimolare il vigore fisico. Ad esempio Pitagora digiunò per quaranta giorni prima di superare gli esami alla famosa scuola di Alessandria e Socrate ed il suo allievo Platone erano soliti praticare digiuni di dieci giorni per affinare l’intelletto e renderlo più profondo.

Come pratica di depurazione dello spirito attraverso la depurazione del corpo ne abbiamo molti esempi che persistono anche nei tempi odierni come ad esempio il digiuno buddista, solo serale, ovvero da mezzogiorno all’alba del mattino dopo, o dove ci si astiene solo da alcune tipologie di cibo, il digiuno dello Yom Kippur nell’ebraismo (giorno ebraico della penitenza), che dura 25/26 ore, il Vrata nell’induismo, ovvero dei voti religiosi offerti sotto forma di digiuno, il digiuno ecclesiastico nella chiesa ortodossa che prevede ogni mercoledì e venerdì della settimana tranne alcune settimane all’anno che rimanevano libere dal digiuno, il digiuno Mormone che prevede la prima domenica di ogni mese e dura un’intera giornata, infine il Ramadan, in cui per un intero mese i musulmani praticano il digiuno totale, niente acqua e niente cibo, dall’alba al tramonto. Il digiuno è comunque sempre stato una delle pratiche suggerite nelle scuole salutistiche o di medicina naturale, dagli Igienisti di Shelton al metodo Kousmine, digiuni più o meno lunghi in base all’obiettivo da raggiungere, che potevano durare da uno a 20 o anche 40 giorni.

Quando si inizia a parlare di digiuno intermittente?

Arriviamo poi ai giorni odierni, quando fa la sua comparsa il “digiuno intermittente”, che trova popolarità nel 2012 in Inghilterra grazie ad un documentario della BBC2. Questo tipo di digiuno ha la caratteristica di prevedere una finestra quotidiana in cui si concentrano i pasti e alcune ore, minimo 12, in cui si digiuna. Oppure una modalità, che ha spopolato soprattutto in America, il digiuno 5:2, in cui la finestra è di 2 giorni, invece che di qualche ora tutti i giorni, ovvero mangi per 5 giorni per poi starne a digiuno 2. La diffusione è stata ampia soprattutto nelle aziende della Silicon Valley, il problema, che ora inizia a emergere, è che mangiare malissimo per 5 giorni e poi digiunare per 2 può aiutare a dimagrire, ma non aiuta a migliorare lo stato di salute. Pensa che la campagna promozionale di tale “dieta” mostrava persone che mangiavano cibi molto calorici come patatine fritte e hamburger, per 5 giorni, un messaggio ingannevole che incoraggiava le persone a seguire questo regime alimentare facendo credere di poter mangiare qualsiasi cosa (cibo spazzatura ultra processato) in 5 giorni per poi digiunare gli altri 2.

Le tipologie di digiuno intermittente che si sono diffuse negli ultimi anni sono molteplici, 12\12, 16\8, 18\6, 14\10, o la dieta OMAD la dieta del guerriero, ovvero si consuma un unico pasto al giorno (per eseguire con successo questo regime si sceglie il pasto che può essere il pranzo o la cena, e in quell’occasione si consuma tutto il fabbisogno giornaliero), la dieta “eat stop eat” ovvero digiuno 24 ore, a differenza delle altre questa si pratica solo una o due volte a settimana e non tutti i giorni…e quando non si pratica è importante mangiare comunque bene!

Che benefici porta il digiuno intermittente?

Il digiuno può avere effetti benefici sorprendenti se praticato nella maniera corretta, come abbiamo visto nelle righe precedenti fa parte del bagaglio evolutivo dell’uomo! Il digiunare porta alla diminuzione dell’infiammazione nel corpo, riduzione dei radicali liberi, dimagrimento, contribuisce a riportare a valori normali colesterolo, pressione, glicemia, acido urico e trigliceridi, migliora la concentrazione.

È da specificare che il digiuno intermittente, per ottenere benefici a lungo termine sulla salute, è una pratica alimentare che prevede un periodo di digiuno, ma deve anche essere seguito da una dieta sana e con le giuste quantità.

Il punto di forza del digiuno, e anche di quello intermittente, è dato dal ridotto calorico (dieta controllata nelle ore in cui si può mangiare) e si avvale del meccanismo di rinnovo cellulare chiamato autofagia.

L’autofagia è il processo con cui le cellule del nostro corpo smaltiscono alcuni loro componenti, nutrendosi di proteine e materiale di scarto. Un meccanismo che permette sia l’approvvigionamento di energia per la cellula e contemporaneamente elimina materiale inutilizzato, scarti anche potenzialmente dannosi, ma anche cellule malate o che stanno degenerando. Questo meccanismo può essere attivato con il digiuno, ma anche con l’attività fisica intensa. Inoltre nei periodi di digiuno le cellule degenerative, tumorali, tendono a morire più in fretta perché risentono molto presto della mancanza di glucosio, ovvero di carburante per replicarsi.

I rischi del digiuno intermittente

Il tipo di diffusione mediatica che ha avuto induce a pensare che il digiuno intermittente lo possa improvvisare chiunque in maniera arbitraria, quando vuole, nella maniera che più gli aggrada e per il periodo che preferisce…in realtà non funziona proprio così, per esempio non è una pratica consigliata da utilizzare tutti i giorni (ad esempio mangio per 8 ore digiuno le altre 16 a vita), e soprattutto non significa che nelle ore dove mi si apre la finestra in cui posso mangiare, posso mangiare qualsiasi cosa (sottospecie di alimenti processati del peggior tipo) nella quantità illimitata, e poi generalmente se si decide di saltare un pasto, purtroppo il favorito generalmente è la colazione, saltare la colazione, studi passati e recenti lo dimostrano, ha effetti dannosi sul sistema cardio-vascolare, aumenta il rischio di diabete, tumori e altre patologie.

Quindi il digiuno intermittente deve essere seguito e accompagnato da un esperto del settore.

Procediamo col dire che un digiuno costante con tempi prolungati di astensione dal cibo (16/18 ore), protratto per lunghi periodi (mesi/anni) possono abituare il metabolismo e ad un certo punto non si dimagrisce più, oppure per piccoli sgarri si ricomincia ad ingrassare. Inoltre studi recenti segnalano che protrarre tropo a lungo il digiuno intermittente  promuovere la formazione di calcoli biliari, fino ad arrivare alla rimozione della cistifellea, inoltre digiunare in maniera improvvisata potrebbe provocare problemi al metabolismo e al sistema immunitario, anche digiunare a giorni alterni, non sembra giovi, a lungo termine, sulla salute, in quanto potrebbe causare problemi cardiaci…come vedremo più sotto.

L’ideale rimane consumare i pasti ad orari abbastanza fissi, la colazione entro le 9 (altrimenti il corpo già entra in una modalità digiuno) di mangiare 3\4 ore prima di andare a dormire e eventualmente fare dei digiuni occasionali.

Nuove ricerche

Nuove ricerche, anche se da studi osservazionali e non randomizzati, ma con il vantaggio di essere studi sull’uomo e su numeri cospicui di soggetti, hanno dato risultati allarmanti riguardo gli effetti del digiuno intermittente sul lungo termine. L’abstract, presentato ad una conferenza dell’American Heart Association, ha rilevato che, con il digiuno intermittente restringendo la finestra temporale dell’assunzione del cibo a 8 ore, aumenta il rischio per morte cardiovascolare del 91%, constatato su un campione di 20.000 persone di età adulta per un arco di tempo medio di 8 anni. Questa informazione è stata ritenuta scioccante perché va in netto contrasto con le conoscenze pregresse, sugli animali, e i benefici che il digiuno intermittente darebbe sulla salute del cuore.

Conclusione

Mentre aspettiamo che gli studi sul digiuno intermittente siano conclusivi anche sull’uomo, possiamo mettere in pratica ciò che le le linee guida già ci dicono essere vantaggioso per la nostra salute:

  • Abbandoniamo lo zucchero e i cibi ultra processati
  • Mangiamo quotidianamente semi oleosi e cereali integrali
  • Affoghiamo i nostri pasti in grandi quantità di verdura
  • Mangiamo meno proteine animali e più legumi
  • Consumiamo con gusto frutta e verdura di stagione
  • Beviamo almeno 1,5 o anche 2 litri di acqua fuori pasto
  • Andiamo a fare una passeggiata tutti i giorni e attività fisica 2-3 volte alla settimana, possibilmente all’aperto
  • Svolgiamo attività rilassanti, prendiamoci delle pause quotidianamente

Poi, se ci fa piacere, un giorno alla settimana in cui mangiamo un po’ meno o un digiuno 1 giorno o 2 al mese sicuramente ci aiuteranno a pulire il corpo, la mente e chissà, forse anche lo spirito!

Per chi vuole approfondire consiglio i video del dott. Luigi Fontana:

Il digiuno intermittente 16:8 aumenta il rischio di mortalità cardiovascolare del 91%

Consumare un solo pasto al giorno o saltare i pasti aumenta rischio morte prematura

o l’articolo:

8-hour time-restricted eating linked to a 91% higher risk of cardiovascular death

Foto di Enginakyurt in Pexels.

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