Il dolce che ci fa stare bene
La Nostra Salute
Il dolce della nostra alimentazione porta in sé almeno due facce: da una parte il piacere, per questo lo si ricerca, ma dall’altra parte c’è un lato oscuro in ciò che rende dolce il nostro cibo, il danno procurato dai dolcificanti troppo raffinati (zucchero bianco, fruttosio,dolcificati di sintesi, ecc.) o consumati in eccesso.
La componente dolce della nostra alimentazione è fondamentale sia dal punto di vista nutrizionale che emozionale. Il nostro primo cibo, il latte materno, è infatti un alimento dolce, perché noi esseri umani, siamo dotati del cervello più sviluppato di tutti gli altri animali, che funziona utilizzando come carburante SOLO uno zucchero: il glucosio. E questa dolcezza del nostro primo alimento ci segna, crea una memoria legata a questo sapore che ci riporta emotivamente a quella situazione di accoglienza, di sicurezza di conforto.
È il sapore che ricerchiamo spesso quando siamo in difficoltà, emotiva, fisica…
Da questi due aspetti deriva l’ambiguità legata al sapore dolce: lo ricerchiamo, ma contemporaneamente cerchiamo di evitarlo perché il dolce è sinonimo anche di tentazione, di malattia.
Ma come dice benissimo Carlo Petrini nel suo libro “Terra Madre”: “Il piacere in sé non è un comportamento deviante. Ciò che è deviante (…) è l’intendere il piacere come una cosa che non si può slegare dall’eccesso (…). Ciò che va rifiutato è l’eccesso, non il piacere in sé.” (p. 70).
Come possiamo ben interpretare queste parole penetranti di Petrini?
Come mantenere il giusto piacere nella nostra alimentazione senza eccedere con alimenti dolci che ci facciano ammalare, ma senza per questo privarci del piacere di mangiare del sapore dolce?
Quando percepiamo il sapore dolce?
La nostra lingua è divisa in diverse zone ed ognuna è deputata alla rilevazione di un sapore: dolce, salato, piccante, amaro. I recettori per il sapore dolce sono posizionati sulla punta.
Quando nella cavità orale entrano alimenti o bevande che contengono molecole che si legano ai recettori di questa zona al nostro cervello viene mandato un segnale di dolcezza.
Alcune delle sostanze che stimolano questi recettori sono di origine naturale come quelle contenute nel miele, nella canna da zucchero, nella carota, nel pane tostato, ecc., altre volte sono sostanze inventate dall’uomo come la saccarina, l’aspartame che imbrogliano i nostri recettori.
Ma in che senso imbrogliano?
Imbrogliano perché danno un falso segnale a tutto l’organismo, il cervello, i muscoli, il pancreas, ecc. si preparano a ricevere delle molecole dolci da digerire, da utilizzare a scopo energetico ed in più tutte le sostanze minerali solitamente associate al sapore dolce (magnesio, vitamine del gruppo B, ecc.).
E quindi possiamo ben dire che stiamo imbrogliando il nostro organismo!
Quando l’imbroglio si ripete nel tempo è come se il nostro organismo funzionasse a vuoto e come tutti i motori, quando girano a vuoto, tende ad ingolfarsi.
Questa potrebbe essere una spiegazione espressa in modo semplificato, ma efficace, del motivo per cui molte persone utilizzano bevande light o il dolcificante per il caffè, senza ottenere nessun risultato nella riduzione di peso corporeo, anzi a volte ottenendo anche un lieve aumento, perché l’organismo dopo l’illusione chiede le sostanze dolci o altro cibo per compensare le aspettative mancate.
Ma, allora, come possiamo districarci per fornire al nostro organismo il dolce di cui ha bisogno, senza sensi di colpa e recuperando il piacere della trasgressione nei giorni di festa? … sembra quasi la quadratura del cerchio…
Prima di tutto dobbiamo avere una buona alimentazione di base, che ci fornisca gli elementi necessari all’equilibrio del sistema nervoso. Dobbiamo quindi preoccuparci di fornire tutti i giorni adeguate quantità di cereali integrali, semi oleosi, legumi e vegetali freschi. Senza queste introduzioni di base saremo allo sbaraglio delle richieste squilibrate di un organismo che cerca di sanare le carenze accumulate.
(Da un articolo pubblicato su sito della Spiga d’Oro nel 2010)
Foto di Faran Raufi su Unspash
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