Il diabete, una malattia in aumento

La Nostra Salute

Fino a qualche decennio fa si parlava poco di questa malattia perché era molto meno diffusa di oggi. La sua diffusione si è estesa anche a fasce di età molto basse fino a raggiungere bambini in età scolare, ma anche di 1 o 2 anni di età. Il diabete si manifesta con una ridotta, o mancata, capacità di controllo della concentrazione dello zucchero (glucosio) nel sangue che può dipendere da due fattori: ridotta produzione di insulina da parte del pancreas, ridotta sensibilità all’insulina da parte dei tessuti oppure una compresenza dei due fattori. Il diabete è oramai così diffuso che si tende a sottovalutarne la gravità. La glicemia alta, iperglicemia, è solo la punta dell’iceberg che segnala una situazione organica compromessa, che segnala un precoce invecchiamento cellulare.

Classificazione dei tipi di diabete secondo l’OMS del 1997

È una classificazione snella, ancora in uso:

  • diabete tipo 1: è una malattia autoimmune in cui gli anticorpi distruggono le cellule del pancreas deputate alla produzione di insulina che dovrà quindi essere somministrata a tutti i pasti
  • diabete tipo 2: si manifesta inizialmente con una ridotta sensibilità all’insulina da parte delle cellule dei tessuti (vedi articolo insulinoresistenza) e successivamente con una ridotta produzione di insulina da parte del pancreas; solitamente si può tenere sotto controllo con la dieta, l’attività fisica ed eventualmente con ipoglicemizzanti orali, in alcuni casi è necessario intervenire con l’insulina
  • diabete tipo 3: è stato ipotizzato questo tipo di diabete (vedi articolo sul morbo di Alzheimer) che andrebbe a colpire in particolar modo il cervello
  • diabete gestazionale: colpisce le donne in gravidanza e può essere un primo campanello di allarme per lo sviluppo del diabete tipo 2

Molte complicanze se non viene tenuta bada la glicemia

L’aspetto più pericoloso del diabete è rappresentato dai picchi glicemici, che danneggiano in modo silenzioso e ripetuto diversi organi del nostro corpo. I danni sono prodotti da un meccanismo di protezione: quando il nostro organismo si trova ad avere troppo zucchero in circolo entra in allarme e i danni vengono creati proprio per toglierlo velocemente di mezzo, come sempre “la fretta è una cattiva consigliera”! Per capire cosa succede immaginate che le molecole di zucchero (glucosio) siano dei post-it, dei bigliettini adesivi che, allo scopo di essere tolti dalla circolazione sanguigna, vengono letteralmente appiccicati sulle cellule di diversi tessuti creando irrigidimento e, nel tempo, problemi di funzionalità soprattutto agli occhi, ai reni, ai capillari, alle vene, arrivando a dare anche danni irreversibili. E quindi in caso di diabete l’aspetto più importante non è controllare l’introito calorico pensando in modo ossessivo alla quantità di carboidrati assunti, ma tenere sotto controllo i picchi di glicemia.

Avete a disposizione tre semplici, ma fondamentali, strumenti:

  • il sonno, mai meno di 7 ore, coricandosi non più tardi delle 23 (ora solare), di questo argomento parlerò in un articolo specifico
  • l’attività fisica che deve assolutamente essere quotidiana
  • l’alimentazione a basso indice glicemico

 

Cosa significa a basso indice glicemico

Per le persone che soffrono di diabete è di fondamentale importanza mangiare in modo che la glicemia salga molto lentamente, come dicevo, le calorie sono importanti ma sono secondarie. Possiamo mangiare pochi carboidrati, e quindi poche calorie, ma veloci e faranno più danno di una quantità di calorie lente. Una buona notizia è che non serve fare la fame, bisogna fare i giusti abbinamenti e scegliere gli alimenti giusti. Ecco come comportarsi:

  • prima cosa di fondamentale importanza è evitate tutti i prodotti che tra gli ingredienti contengono zucchero o dolcificanti anche diversi dallo zucchero, anche se a zero calorie
  • sempre un antipasto di verdura in foglie, meglio se cruda (insalata, radicchio, finocchio, bieta, spinaci, cappuccio, ecc.) prima di pasti con carboidrati
  • verdure cotte a tutti i pasti
  • sostituite il riso con l’orzo (se vi piace anche con l’avena), si presta molto bene per fare anche orzotti, dei “risotti” utilizzando le ricette di casa, in cui l’orzo andrà a sostituire il riso
  • usate spesso legumi magari abbinati con farro, orzo, avena
  • imparate ad utilizzare il riso integrale al posto di quello perlato
  • pasta integrale al posto di quella bianca
  • preferite il pesce alla carne
  • pane solamente se è panificato con pasta madre, evitate soprattutto il pane in cassetta tipo da toast
  • integrate la colazione e gli spuntini con yogurt naturale, mandorle, noci o altri semi oleosi (non pensate alle calorie! Questi alimenti vi aiutano a ridurre i picchi glicemici)

La frutta solitamente non è un problema, ma va valutata caso per caso.

Infine vi consiglio di tenere un diario di quello che mangiate, dell’attività fisica e delle glicemie, per iniziare a vedere l’andamento.

Cosa posso fare per Te

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Poi contattarmi direttamente per un appuntamento se hai problemi di peso o digestivi, se sei in gravidanza o se vuoi sapere come alimentare al meglio i tuoi bambini e la tua famiglia, in caso di malattie autoimmuni o diabete, ipercolesterolemia e altri disturbi di cui parlo nel sito, ma puoi contattarmi anche solo per capire se posso esserti di aiuto!